Quando si dice la sportività…

Nel contorno della entusiasmante vittoria dell’Italia agli europei vi è un aspetto che mi ha colpito, l’atteggiamento diffuso nell’opinione pubblica e nei mezzi d’informazione teso a dimostrare che gli inglesi in fondo non siano così sportivi come dicono di essere. L’argomento andrebbe liquidato dicendo che è difficile generalizzare visto che da un lato gli Inglesi sono stati la patria del tifo violento e dall’altra che nei loro stadi da anni non c’é bisogno né di reti di protezione e né di fossati fra pubblico e giocatori, cosa impensabile in Italia. Uno degli argomenti portati a sostegno della tesi è stato il comportamento dei giocatori inglesi che si sono levati la medaglia del secondo posto dal collo come se questo fosse un comportamento mai visto. Purtroppo da una decina d’anni a questa parte è diventata quasi un’abitudine, chi perde la finale non fa nulla per nascondere il disappunto ed il levarsi la medaglia dal collo appena dopo averla ricevuta è un gesto che abbiamo visto tante volte. Nella finale europea del 2016 molti francesi sconfitti in modo imprevedibile dal Portogallo si levarono la medaglia dal collo, lo stesso fecero alcuni croati nel 2018 quando persero contro la Francia e lo stesso fecero molti olandesi dopo la finale del 2010 mondiale persa contro gli spagnoli e si potrebbe continuare. Subire una sconfitta riconoscendo la superiorità dell’avversario o vincere senza denigrarlo non è semplice va contro il nostro DNA di ex cacciatori della savana. La sportività implica un certo controllo delle emozioni che difficilmente si ha da giovane ed è certamente una conquista culturale ed un indice del livello di civiltà di una società, non a caso lo sport nell’antichità venne inventato dai Greci insieme alla scienza ed alla democrazia.

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